22 Dic 23

Natale in Jazz, primo concerto con Joe Lovano & Umbria Jazz Orchestra

Dal 28 dicembre alle ore 18 all’Auditorium del Parco, Natale in Jazz, le tre serate evento, organizzate dalla società dei concerti “B. Barattelli” in collaborazione con Umbria Jazz, per una rassegna di qualità giunta alla quarta edizione.

JOE LOVANO & UMBRIA JAZZ ORCHESTRA

Joe Lovano, sax tenore; Steve Wilson, Manuele Morbidini, Dan Kinzelman, Pedro Spallati, Rossano Emili, sassofoni; Mirco Rubegni, Francesco Lento, Francesco Fratini, Sean Lucariello, Luca Bellodi, trombe; Massimo Morganti, Federico Pierantoni, Matteo Paggi, tromboni; Glauco Benedetti, tuba; Peter Washington, contrabbasso; Lewis Nash, batteria.
Michael Gibbs, arrangiamenti e direzione

28 dicembre 2023 ore 18 Auditorium del Parco

Una nuova produzione originale di Umbria Jazz con la Umbria Jazz Orchestra, secondo capitolo della collaborazione con Michael Gibbs – storico esponente del jazz europeo nonché straordinario alchimista del suono. Nel cuore del progetto, uno dei protagonisti della scena del jazz contemporaneo: Joe Lovano. In equilibrio tra tradizione e innovazione, riporta la nota stampa della Brattelli, dagli US Five al Trio Tapestry, il sassofonista di Cleveland ha dato vita o ha partecipato a innumerevoli progetti con le più disparate formule: solo performance, duo, trio, quartetto e quintetto, fino alle grandi formazioni, anche sinfoniche. Ha lavorato con organisti (specialmente a inizio carriera) e chitarristi (il trio con Frisell e Motian, il quartetto con Scofield ma anche band con Jim Hall e John Abercrombie), ha incontrato pianisti di più generazioni e scuole, da Hank Jones a McCoy Tyner, e solisti votati alla sperimentazione, da John Zorn a Dave Douglas. Ha militato nella leggendaria orchestra di Thad Jones e Mel Lewis nonché preso parte a varie edizioni della Liberation Music Orchestra. Tutto questo sempre con ferma coerenza artistica e con la visione di un jazz ben ancorato alle radici ma in continua evoluzione. Per molti versi, un musicista unico nello scenario del jazz dei nostri giorni. In questo nuovo lavoro affronterà un repertorio che illumina alcuni tra i molteplici aspetti della sua complessa personalità musicale, e che comprenderà tanto composizioni di Monk quanto alcune delle ballad più amate da Billie Holiday, nonché un sentito omaggio alla memoria di Wayne Shorter e Carla Bley.

 

“Tribute to Coltrane”
CHICO FREEMAN & ANTONIO FARAÒ QUARTET
Chico Freeman, sax tenore; Antonio Faraò, pianoforte; Makar Novikov, contrabbasso; Pasquale Fiore, batteria

29 dicembre 2023 ore 18 Auditorium del Parco

Chico Freeman e Antonio Faraò

Quartetto a conduzione italo americana per un omaggio a John Coltrane. I due leader sono Chico Freeman e Antonio Faraò. La partnership tra il sassofonista (e clarinettista) di Chicago ed il pianista romano non nasce ora e non è un incontro estemporaneo: già nel 2015 Faraò partecipò ad un disco di Freeman. Freeman, figlio d’arte (il padre, Von, era uno stimato musicista di area post bop) è considerato uno dei jazzmen contemporanei più importanti. Per lui parlano le collaborazioni con la AACM, punto di convergenza degli artisti più “progressisti” di Chicago e forse dell’intera scena del jazz americano, e con Wynton Marsalis ed il giro del Lincoln Center, ma soprattutto la lista sconfinata delle sue collaborazioni, anche in aree diverse dal jazz ortodosso, perché forse è l’eclettismo il tratto principale del suo modo di vedere la musica, con interessi che vanno dal blues e R&B al Brasile e al pop. Ecco un elenco molto parziale: Memphis Slim, The Temptations, Michael Jackson, The Four Tops, The Eurythmics, Elvin Jones, Sun Ra, Dizzy Gillespie, McCoy Tyner, Charles Mingus, Art Blakey, Earth, Wind & Fire, Sting, Chucho Valdés, Tito Puente, Machito, Celia Cruz. Freeman è stato anche tra i fondatori di due super band, The Roots e The Leaders, ed è stato associato ai famosi The Young Lions. Antonio Faraò è uno dei pianisti italiani più conosciuti e stimati all’estero. “One of Europe’s most respected young players”, scrisse di lui JazzTimes. Vincitore della categoria “Nuovi talenti” del concorso di Musica Jazz nel 1991, sette anni dopo si è aggiudicato il più prestigioso dei riconoscimenti: il primo premio al Concorso Internazionale Piano Jazz “Martial Solal”. Nella sua carriera Faraò ha inciso anche per l’etichetta tedesca Enja e la francese Cristal Records, oltre che con Universal-Verve Italia, ha suonato in tutto il mondo, ha collaborato con personalità di spicco del mondo del jazz come Lee Konitz, Steve Grossman, Jimmy Owens, Charles Tolliver, Jack DeJohnette, Chris Potter, Miroslav Vitous, Joe Lovano. Il 30 aprile 2015 Faraò ha partecipato a Parigi all’International Jazz Day, evento mondiale del jazz organizzato dall’UNESCO e dalle Nazioni Unite, assieme a Herbie Hancock, Wayne Shorter, Dee Dee Bridgewater, Marcus Miller, Al Jarreau e molti altri.

 

ALESSANDRO LANZONI TRIO
special guest FRANCESCO CAFISO
Francesco Cafiso, sax alto; Alessandro Lanzoni, pianoforte; Matteo Bortone, contrabbasso; Enrico Morello, batteria

30 dicembre 2023 ore 18 Auditorium del Parco

Alessandro Lanzoni e Francesco Cafiso

Alessandro Lanzoni e Francesco Cafiso sono oggi tra i musicisti italiani di punta, ed entrambi godono di un grande credito a livello internazionale. Hanno in comune l’essere stati due enfant prodige, saliti in verde età sulla scena del jazz, e poi diventati artisti maturi e di indiscutibile spessore. Lanzoni, fiorentino, pianista, si è diplomato al Conservatorio “Cherubini”. Una carriera brillante, la sua, iniziata a soli 14 anni con l’affermazione al Premio “Massimo Urbani” (2006) e proseguita col Primo Premio al “Luca Flores” di Firenze (2008), fino all’assegnazione del premio “Best Young Soloist” al prestigioso concorso “Martial Solal” di Parigi (2010). Nel 2013 ha vinto il premio “Top Jazz” della rivista Musica Jazz come miglior nuovo talento. Premio che lo ha lanciato anche a livello europeo. La sua formazione è frutto di un percorso sviluppato in due direzioni: gli studi “classici”, culminati col diploma di pianoforte nel 2012 col massimo dei voti, e l’approfondimento del linguaggio jazzistico nei corsi estivi di Siena Jazz e della Berklee di Boston come borsista delle Clinics di Umbria Jazz. Alessandro si è affermato molto presto anche come leader. In Europa, America Latina, Israele e Stati Uniti ha ricevuto recensioni lusinghiere. Ira Gitler, dopo averlo ascoltato nel palazzo dell’ONU, ha affermato, dall’alto dei suoi settant’anni di professione nel mondo del jazz: “Non dovrebbe essere giudicato come un giovane musicista. È già eccezionale, e rischia di diventarlo ancora di più”. Special guest del trio di Lanzoni è quel Francesco Cafiso che, esplosiva promessa, attirò l’attenzione, tra gli altri, di Wynton Marsalis. Anche Cafiso ha fatto incetta di premi prestigiosi, tra cui il Top Jazz di Musica Jazz, il “Massimo Urbani”, il Django d’Or. Nel 2004 gli è stato assegnato l’International Jazz Festivals Organization Award a New York. Dello stesso anno la vittoria alla World Saxophone Competition a Londra. La lista è lunga ma vale senza dubbio ricordare che il 27 dicembre 2022 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”.