15 Lug 14

Nadine Gordimer, un’africana bianca

Nadine Gordimer, scomparsa a novant’anni era un’africana bianca. Dei suoi libri letti in prigione, Mandela, apprezzò la sensibilità contro la segregazione razziale, scoprì che anche i bianchi combattevano l’apartheid come fosse gente loro, vinse il Premio Nobel per la Letteratura nel 1991, restando l’esempio di un impegno concreto e sul campo a difesa dei diritti degli africani. Diventarono amici, lei e Mandela, quando uscì di prigione. La Gordimer visse in Sudafrica da borghese occidentale, e lo racconta nei suoi libri, con gli europei trapiantati a restare comunque europei, traslando e plasmando sulle rispettive lingue un nuovo dialetto, una nuova lingua che faceva dei bianchi sudafricani una comunità mai integrata veramente con gli africani. Nei suoi racconti si sente tutta la distanza tra neri e bianchi, e tra loro e l’afrikaans, la lingua dei coloni boeri, un misto di dialetti tra l’Olanda e il Nederland. Nelle sue parole quel continente si percepisce bene, dall’umidità al caldo torrido, niente a che fare con i safari turistici, fino a sentirsi talmente radicata in quella terra, da affondarvi profondamente le proprie radici. “Come avrebbe potuto essere altrimenti  – spiega in un’intervista di qualche anno fa –  sono nata e cresciuta qui, era il mio ambiente, ci si forma osservando ciò che abbiamo intorno che sia Timbuctu, Berlino o Londra, questo è il guscio che ci sta attorno”. Ed è proprio questo che ho sempre apprezzato della Gordimer, non ha mai scritto per sentito dire, ma quello che scriveva lo viveva sulla propria pelle, non ha mai abbandonato il Sudafrica, ruppe perfino con l’ultimo presidente Jacob Zuma, ritenuto dalla scrittrice un pessimo esempio di governo, nonostante Mandela e nonostante le battaglie sempre da ricominciare. Del suo messaggio restano le denunce vere di una vita vissuta, sarà per questo che disturbano, proprio in queste ore, le posizioni di quanti volano sul fronte aperto della questione palestinese, spesso a sproposito, senza esserci mai stati, abusando di parole importanti che poi, in concreto, restano scatole vuote che fanno solo cool. Mi dispiace che la Gordimer non ci sia più, anche e soprattutto per questo.