L’acqua si riprende il suo corso a Fosso Marino a Vasto, tombato per farci ballare sopra, tra poche settimane, ventimila persone.
Pochi mm di pioggia fanno saltare la copertura facendo emergere tutti i problemi del sito, già bocciato nel 2019 per ragioni di sicurezza, denunciano in una nota Italia Nostra – Consiglio regionale delle sezioni d’Abruzzo, Lega Italiana Protezione Uccelli, Arci Vasto, Forum Ambientalista ODV (ass.nazionale), CAI Abruzzo, Forum Civico Ecologista Vasto, Stazione Ornitologica Abruzzese, Gruppo Fratino Vasto, Forum H2O.
Le associazioni chiedono al prefetto di Chieti, Comune, Regione, Carabinieri-Forestali e NOE: tutti questi rischi per un concerto, con una tombatura del fosso vietata in genere per legge? Se accadesse durante il concerto?
Il Jova Beach Party 2022 prevede di far ballare a Vasto 20.000 (ventimila) persone nei due concerti previsti letteralmente sopra un corso d’acqua, quello di Fosso Marino, tombato, cioè coperto, per l’occasione (nella foto).
Le istituzioni, in testa il prefetto di Chieti e il Comune, spingono per mandare avanti l’evento.
Qualche giorno fa, con soli 6 (sei) mm di pioggia, i dati ufficiali sono della vicinissima stazione meteo di San Salvo, l’acqua si è ripresa il suo spazio, mettendo a nudo e rompendo miseramente il tubo della tombatura effettuata dal Comune di Vasto. Considerate che con gli eventi più importanti, diciamo quelli che accadono ormai una volta ogni 3-5 anni, piove dieci volte tanto. Ieri a Bellante, nel teramano in pochi minuti sono scesi 40 mm di pioggia, quasi sette volte le quantità cadute a Vasto. E a Francavilla al Mare, nel chietino, 20 mm. Se tutto ciò dovesse accadesse durante il concerto?
Con la tombatura, non a caso vietata dalla legge, bisogna fare calcoli idraulici sull’evento estremo che si verifica una volta ogni 500 (cinquecento) anni. Dunque non proprio un forte temporale ma ciò che succede una volta ogni cinquecento anni! Eventi con oltre 100 mm di pioggia se non molto di più.
Il tutto in un bacino idrografico di piccole dimensioni dove l’onda di piena arriva in pochi istanti. Non a caso sia il Piano del Demanio Regionale che quello comunale prevedono per il fosso la tutela e rinaturalizzazione. E’ tutta carta straccia? Inoltre le acque di Fosso Marino vanno risanate intercettando e sanzionando gli scarichi abusivi, altro che mettere la polvere sotto la sabbia!
Alle istituzioni e ai soggetti deputati al controllo e alla vigilanza, come NOE e Carabinieri-Forestali, rivolgiamo l’ennesimo appello: non si tombano i corsi d’acqua e non si consente di farci grandi eventi sopra. Bisogna fermarsi, in nome della prevenzione e gestione del rischio, e fare i concerti nei luoghi deputati come gli stadi.
Intanto il Comune di Vasto ha già speso 80mila euro di fondi pubblici.