31 Ago 24

Jazz per le terre del sisma 2024, abitare il suono e i percorsi che animano la città

Decima edizione per Il jazz italiano per le terre del sisma. Abitare il suono è il tema a cui si sono ispirati i tre direttori artistici che hanno lavorato per l’edizione 2024 – Francesco Diodati, Gabriele Mitelli e Ugo Viola – consapevoli di come la musica diventi esplorazione e luogo di incontro, guida attiva per (ri-)scoprire la città e i percorsi che la animano, informa la nota stampa.

Oltre 300 gli artisti coinvolti, più di 60 eventi e concerti complessivi, 15 piazze, 20 mila spettatori attesi. L’obiettivo è dare visibilità a musicisti emergenti e alle nuove produzioni, con particolare attenzione anche all’interdisciplinarietà, eventi sempre più a stretto contatto con i luoghi più suggestivi della città, con sale e cortili aperti per l’occasione, e le attese street band che accompagneranno il pubblico in un percorso di scoperta delle numerose declinazioni del jazz.

Saranno molti i linguaggi che andranno a costruire un’immagine del suono – tema centrale di questa edizione – come metafora capace di includere il jazz contemporaneo, a partire da Rita Marcotulli, che inaugurerà la rassegna all’auditorium del Conservatorio Casella. Ed ancora Simone Graziano “Frontal”; Federico Nuti Informal Setting; Cristiano Calcagnile Anhoki, Francesco Negro, Wasted Generation, Michele Bonifati Emong; senza dimenticare di dare spazio all’elettronica (Chorus Abstracta, Don Karate che animeranno la notte del sabato a Piazza Chiarino, Fade in trio); al songwriting contaminato (Valeria Sturba, Sara Ardizzoni, Lapsus Lumine, Speaking in Tongues); e alle rivisitazioni originali (More Morricone).

Nel programma del decennale della manifestazione minimalismo e sound design (McCorman), si fonderanno con le musiche tradizionali del mondo (Fawda, la street band Amorklab), sempre con una attenzione speciale al coinvolgimento del pubblico (i ritmi sfrenati della Lindy Hop con l’orchestra The Nine Pennies, chiuderanno il programma della domenica, in collaborazione con le scuole di ballo Lindy Hop dell’Aquila e di Terni).

Da segnalare anche le performance in solo e duo che riempiranno la Sala del Mammut del Castello cinquecentesco e i cortili più belli della città (Barba/Raviglia, Papetti/Milesi, Dimidiam, Braida/Locatelli, Francesco Guerri, Jacopo Ferrazza, Dan Kinzelman, Filippo Vignato, Andrea Grossi, Silvia Bolognesi).

Per il main stage è confermata la Scalinata di San Bernardino, con la serata di sabato 31 agosto, “10 anni!!! Il jazz italiano per le terre del sisma”, diretta e composta da Andrea Ravizza in collaborazione con I Solisti Aquilani, il Conservatorio A. Casella, Moncalieri jazz e tre ospiti d’eccezione come Francesco Cafiso, Eleonora Strino e Nico Gori; Fawda (con Reda Zine, Fabrizio Puglisi, Danilo Mineo e Brothermartino); “Salvation 2332 – l’Ultimo Canto” – a cura di Albert Hera e Michele Degan con la Corale L’Aquila.

Il programma del 31 agosto inizierà alle 10.30 con uno speciale incontro dal titolo “Jazz e cinema in Italia, affinità elettive e linguaggi universali. Incontro tra due arti della contemporaneità e il ruolo delle Collecting per lo sviluppo artistico e culturale del paese”, al Conservatorio Alfredo Casella dell’Aquila e vedrà la partecipazione straordinaria di figure di spicco del panorama culturale italiano. L’incontro offrirà un’occasione unica per esplorare le profonde connessioni tra jazz e cinema.

Domenica 1° settembre la giornata si aprirà alle ore 12.00 al Parco della Memoria, il progetto, inaugurato nel settembre del 2021 a Piazzale Paoli, simboleggia e testimonia il ricordo per le vittime del sisma del 2009 e le radici della vita, con “Collective Memories: suoni del futuro“, concerto finale del laboratorio di improvvisazione e conduction a cura di Silvia Bolognesi con la partecipazione degli studenti dagli 11 ai 18 anni delle scuole dell’Aquila; l’esibizione dell’Orchestra Jazz Che Vorrei – L’Aquila diretta dal Maestro Pasquale Innarella e composta da ragazzi dagli 8 ai 18 anni.

Il progetto è nato nel 2022 e si fonda su un modello educativo che, stimolando la creatività dei giovani musicisti, utilizza la pratica orchestrale come mezzo per raggiungere obiettivi, non solo a valenza artistica, ma anche di integrazione, rispetto dell’altro, superamento delle diseguaglianze e spirito di collaborazione. Per l’alto rilievo socio educativo riconosciuto, nonché per il valore aggiunto nella lotta alla povertà e al disagio giovanile, l’Orchestra Jazz Che Vorrei – L’Aquila è stata inserita tra i progetti del dossier di candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2026. Il progetto è interamente gratuito, grazie all’impegno e al supporto del Comune dell’Aquila, Conservatorio A. Casella e Associazione Teatro Opera Project ETS.

Nel cortile di Palazzo Micheletti, in collaborazione con la Libreria Polarville, sono in programma performance estemporanee di alcuni musicisti già presenti nel programma e l’allestimento di Saxophobia, mostra di saxofoni storici e artigianali a cura di Attilio Berni, direttore del Museo del Saxofono di Fiumicino, nela sala espositiva di Palazzo Margherita, sede del Comune dell’Aquila.

Saranno due le residenze di musica improvvisata e conduction, tenute, rispettivamente  da Nicola Pisani insieme ad Ettore Fioravanti e Alessandro Fabbri con l’Orchestra Nazionale di Musica Creativa dei Conservatori con il concerto finale alla scalinata di San Bernardino, domenica 1° settembre e da Silvia Bolognesi; i laboratori educational per i più piccoli, legati al progetto “Nati nelle note”, sono a cura di Samuele Cinelli e Francesco Bernardi; spazio anche ai workshop, uno per cori a cura di Albert Hera, Progetto Salvation 2332, l’altro in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia dell’Aquila, a cura di Tiziano Doria e Samira Guadagnuolo (Warshad) che approfondirà il rapporto del territorio e il vissuto dei pastori, e infine, per il secondo anno consecutivo, quello di fotografia per i più piccoli a cura della Associazione Fotografi Italiani di Jazz.

Altra proposta fondamentale di questa edizione sarà anche “Peripatetiche dell’ascolto”, il progetto di itinerari di ascolto attivo e d’intervento sonoro collettivo di e con Fabrizio Saiu, aperto a un massimo di 25 persone, per un viaggio che unisce la camminata, la ripresa microfonica e l’ascolto in cuffia in un’unica esperienza di esplorazione e di scoperta dell’ambiente sonoro.

In progetto, la creazione della Orchestra Nazionale di Musica Creativa, O.N.M.C. composta dagli studenti iscritti ai Conservatori di musica italiani. Per questa prima edizione del progetto – ideato dalla stessa  Federazione e  dalla Associazione Nazionale Docenti Jazz e Pop DJeP-AFAM – hanno aderito dieci Conservatori di musica,  Alessandria, Bari, Brescia, Campobasso, L’Aquila, Matera, Milano, Napoli, Nocera Terinese-Catanzaro, Potenza, la direzione artistica per questa prima esperienza sarà di Nicola Pisani (presidente DJeP-AFAM). L’idea nasce dalla necessità di affiancare, all’usuale ambito accademico della formazione in musica jazz offerto dal sistema AFAM, una sfera di creatività e apporto pluridisciplinare al jazz e all’improvvisazione. L’ambizione è far emergere il diffuso spessore creativo esistente nei nostri Conservatori attraverso l’improvvisazione, che nonostante abbia fondato l’evoluzione storica della musica, spesso è stata dimenticata o codificata e trasformata in un mero processo di acquisizione tecnica.

Confermata anche la collaborazione con Alexanderplatz Jazz Club che curerà la programmazione del jazz club a piazza Santa Margherita, la sera del 31 agosto, con Pasquale Innarella New Quartet e alcuni ospiti speciali. Prevista anche l’esibizione della band vincitrice del Conad Jazz Contest organizzato da Umbria Jazz e sostenuto da Conad e del vincitore del Premio Massimo Urbani 2024, il giovane pianista Cesare Panizzi. Per la prima volta, la decima edizione ospiterà anche alcuni direttori artistici di importanti festival e club europei, in collaborazione con Europe Jazz Network, per costruire un ponte internazionale di visibilità e promozione del jazz italiano.

L’evento, inoltre, vede coproduzioni con alcuni dei più importanti enti culturali del territorio come il MUNDA-Museo Nazionale d’Abruzzo, il Conservatorio Alfredo Casella, la Fondazione MAXXI per Museo MAXXI L’Aquila, il Centro Sperimentale di Cinematografia (sede abruzzese), i Solisti Aquilani. Da sottolineare anche la rilevante collaborazione con il Museo del Saxofono e con Moncalieri Jazz. Media partnership Rai Radio 1.

Il jazz italiano per le terre del sisma. Il programma