1.040 tonnellate di nafta pesante, 1.292 tonnellate di trimetilbenzene pseudocumene, un neurotossico, 45 sorgenti radioattive, dal Cesio137 all’Americio 241, di cui tre abbastanza rilevanti, seppur utilizzate in appositi contenitori nei Laboratori di Fisica Nucleare, sono incompatibili con la presenza di punti di captazione di acqua potabile. E’ la denuncia del Forum dei Movimenti per l’Acqua, che ha ottenuto l’elenco aggiornato delle sostanze tossiche usate nei sotterranei del Gran Sasso. Per quanto riguarda altre sostanze presenti in grandi quantità, come l’argon o l’azoto, il problema non è certamente la tossicità ma la possibilità, essendo gas con effetti asfissianti usati all’interno di un laboratorio sotterraneo, di provocare incidenti con effetto domino sugli apparati che invece utilizzano le sostanze tossiche. L’uso di migliaia di tonnellate di sostanze pericolose per gli ambienti acquatici nonché di sostanze radioattive all’interno di un vero e proprio serbatoio d’acqua come il Gran Sasso, che rifornisce sorgenti a decine di chilometri di distanza, dal Tirino alle Sorgenti del Pescara passando per il Vera, a nostro avviso è troppo rischioso in caso di incidente rilevante per gli effetti che si potrebbero avere su vastissime aree. Una denuncia precisa e circostanziata, che cita il Testo unico dell’Ambiente per dire che i punti di captazione del Gran Sasso non sono a norma, non rispettando i 10 metri di distanza per la Zona di Tutela Assoluta ed i 200 metri per quella di Rispetto. La gente che beve quest’acqua non è al sicuro, mentre fin dal 2 settembre scorso quando il Ruzzo scoprì che l’acqua era contaminata da solventi, emerse che l’emergenza fu insabbiata e la cittadinanza rimase all’oscuro di tutto, nel 2002 spesero 50milioni di euro per la messa in sicurezza dei Laboratori, tutta da dimostrare. L’impianto è ufficialmente classificato come a rischio di incidente rilevante sulla base della direttiva comunitaria Seveso ter. Le regole ambientali sulle acque destinate al consumo umano sono ferree, ma le distanze di sicurezza, neanche quelle, sono rispettate. All’Aquila siamo in campagna elettorale, meno male che il Forum c’è.