Dati chiari sui contagi nelle scuole e nei trasporti non ne abbiamo. I dati di cui la gente ha più paura. Non ne ha l’Italia, non ne ha la Germania e non ne ha la Francia. L’Istituto Superiore di Sanità su base regionale traccia i contagi italiani, a scuola, non raggiungono ad oggi il 4%. Ed è l’unico dato certo che spesso contestiamo a recchia.
E sui trasporti? Boh, dati non ne abbiamo, tanto la verità si sa, si sa che il contagio avviene lì. Che significa si sa?
Dai rapporti dell’Istituto Superiore di Sanità, l’80 per cento dei focolai esplode in casa, spesso senza traccia, come sta accadendo in mezza Europa, anche in quell’Europa che funziona, non abbiamo dati, non c’è trasparenza, il sistema dei tracciatori è saltato ovunque e non solo nel nostro piccolo microcosmo.
Ma cosa stiamo facendo perché l’Europa tutta si chieda dove abbiamo fallito? Nulla.
Abbiamo dato mandato a Conte di dire qualcosa in proposito? No, continuiamo a combattere un mostro senza conoscere/cercare la verità/il dato che dovremmo sostenere. In pratica senza armi.
Ritardi e fallimenti tra tracciamenti, tamponi conteggiati più volte per la medesima persona e sanità allo stremo li sconta il mondo intero, ma non abbiamo urgenza di trasparenza, potremmo cominciare dalla nostra Asl, niente, siamo a posto così.
In Italia non registriamo neanche i dati con lo stesso sistema e lo spiega in un’intervista il fisico Giorgio Parisi, presidente dell’Accademia dei Lincei, uno degli scienziati più noti al mondo, che sulla base della crescita esponenziale dei dati, ha previsto per metà novembre 500 morti al giorno.
Ogni Regione raccoglie i suoi dati ma ognuna in un formato diverso, dice Parisi. La Regione Lombardia fornisce i dati relativi al numero di chiamate all’Ats lombarda, l’Agenzia di tutela della salute, (le vecchie Asl) per le patologie respiratorie, ma per esempio nel Lazio questi dati non ci sono. E’ necessario che le istituzioni come l’Istituto nazionale di Statistica e l’Istituto Superiore di Sanità, ISS, assumano un’iniziativa pubblica per rendere disponibili a livello centrale tutti i dati a disposizione sull’epidemia. L’ISS produce un rapporto settimanale molto interessante ma i dati non possono essere analizzati in formato aperto, per un’amministrazione pubblica potrebbe essere persino obbligatorio, fornire i dati con cui si costruisce un grafico….
Dunque in quanti parlano sulla base di una fonte verificata e verificabile? Rarissimi.
L’Organizzazione mondiale della Sanità ha avvisato che senza un’azione comune nel mondo, sono probabili 2milioni di morti. Lo ha detto lo scorso settembre. Una strategia comune sarebbe possibile solo sulla base di un dato condivisibile e certo a livello planetario da studiare, abbiamo appena superato il milione di morti, continuiamo a subire il mostro più spaventoso del pianeta, le Regioni vanno per conto proprio, un’unità strategica in Europa e nel mondo è fantascienza, il caos è totale, ma continuiamo a combattere con le clave, senza rete. Pensando di sapere senza conoscere, praticamente a vuoto.