Il contenitore dei rifiuti sul fianco della chiesa di San Domenico: davvero non c’era una soluzione migliore? Le precisazioni della Soprintendenza.
In merito alle improprie ricostruzioni comparse sulla stampa sul contenitore dei rifiuti, isola ecologica, collocato in piazza San Domenico appare indispensabile fare un po’ di chiarezza, scrive ufficialmente, con alcune utili precisazioni, che sarebbero state volentieri fornite ai cronisti e ai diretti interessati se solo si fossero preoccupati di chiederne conto direttamente alla Soprintendenza.
Innanzitutto il grande contenitore è stato installato senza autorizzazione. Anzi dopo un esplicito e motivato diniego, espresso dalla Soprintendenza dopo l’esame della richiesta e dei dati tecnici trasmessi pochi giorni prima dal Comune.
Il diniego si riferiva principalmente all’impropria localizzazione, in adiacenza alla parete esterna della chiesa di San Domenico, uno dei più importanti monumenti cittadini. Infatti pur manifestando apprezzamento per il progetto di raccolta differenziata, di cui si condividono certamente gli obiettivi di educazione ambientale e sostenibilità, si invitava il Comune ad individuare una differente soluzione, sia per la dimensione del contenitore che per la sua collocazione.
Quest’indicazione coincideva, peraltro, con l’analoga valutazione espressa anche dalla Commissione Spazi Pubblici e Arredo Urbano del Comune il 17 settembre 2019, che evidenziava la necessità di individuare, soprattutto per il centro storico, tipologie …interrate e comunque di minor impatto possibile con gli ambiti storicamente e paesaggisticamente vincolati. Dunque una valutazione decisamente critica con l’invito a trovare un’alternativa, evidentemente caduto nel vuoto.
D’altra parte nelle principali città d’arte italiane ed europee il problema viene risolto con soluzioni generalmente molto più compatibili e rispettose degli spazi pubblici e degli edifici storici, con dispositivi più piccoli, interrati o integrati.
Sulla asserita assenza della Soprintendenza a quella riunione occorre rilevare che non risultano pervenute convocazioni sul tema e che comunque, anche in assenza dei rappresentanti della Soprintendenza, i presenti alla Commissione avevano unanimemente espresso le loro posizioni critiche. E che, infine, quando la Soprintendenza si è poi espressa ai sensi di legge, il Comune ne ha deliberatamente ignorato le indicazioni.
Era il 6 dicembre e quel contenitore, infatti, seppur non autorizzato è stato inaugurato e messo in funzione. E a nulla sono valsi anche i successivi immediati solleciti agli uffici comunali volti alla sua rimozione, richiamando il diniego e gli obblighi di tutela della qualità storica degli spazi pubblici.
E’ passato oltre un mese ed è stato necessario un nuovo invito ad adempiere, risalente ai giorni scorsi. D’altra parte le installazioni nel centro storico, ove non autorizzate, vanno rimosse. E’ un obbligo di legge che vale sia per i privati che per gli enti pubblici.
Sulle altre considerazioni riportate dalla stampa si evidenzia che il lamentato, deprecabile stato dei luoghi pregresso, vetture parcheggiate e rifiuti abbandonati, richiedeva, evidentemente, una diversa gestione, e, forse, un’idonea opera di sensibilizzazione dei cittadini incivili, da parte degli enti preposti, visto che tra i tanti compiti della Soprintendenza non rientrano la rimozione dei rifiuti né la segnalazione dei disservizi.
Come sempre, e come precisato anche nell’ultima nota al Sindaco, la Soprintendenza resta disponibile ad ogni utile confronto preventivo per condividere indirizzi e scelte volti al rispetto e alla migliore valorizzazione del pregiato sistema di spazi ed edifici storici che la ricostruzione sta via via restituendo alla nostra città, conclude.