06 Dic 18

Cementificio, la lettera a Mattarella

Signor Presidente,

sono un medico, mi chiamo Maria Fioravanti e sono nata il 2 gennaio del 1950 a Barete, piccolo comune dell’aquilano, e considero le mie origini, puramente contadine, nobili.
Sono cresciuta portando rispetto non solo a mia madre e a mio padre ma anche al mio terzo, e non inferiore, genitore: lo Stato italiano.
Mio padre mi ha insegnato l’amore per la libertà, mia madre mi ha dato il senso della misura; lo Stato che Lei oggi rappresenta mi ha permesso di realizzare tutti i miei sogni.
Oggi, in occasione della sua presenza in città per la riapertura della chiesa delle Anime Sante, non ho voluto, in qualità di presidente del Comitato Aterno aria, appoggiare la richiesta degli altri cittadini di venire in piazza Duomo a reclamare la sua attenzione in merito a quanto sta accadendo nel nostro territorio.
Nella Valle dell’Aterno, da oltre cento anni, è in attività un cementificio. Da un anno è stato autorizzato, ‘grazie’ alla legge Clini, a bruciare rifiuti all’interno dell’altoforno.
Studi serissimi, cito soltanto lo studio condotto dallo staff del dottor Fabrizio Bianchi, dirigente dell’unità epidemiologica ambientale e registri di patologia del CNR, hanno evidenziato che bruciare i rifiuti, CSS, Combustibile Solido Secondario, all’interno dei cementifici inquina l’aria dieci volte di più di un comune inceneritore. E’ importante precisare anche che il cementificio ha ricevuto un contributo di due milioni di euro per potenziare la linea del suo metanodotto  per poter aumentare la potenza dell’altoforno. Ma allora perché necessita del CSS?
I bambini che oggi hanno con emozione salutato il Presidente della Repubblica stringendo tra le mani i piccoli tricolori e liberando verso il cielo azzurro i palloncini della rinascita e della speranza, sono gli stessi bimbi che respirano, senza saperlo, gli inquinanti sprigionati pochi metri più in là. Il nostro Comitato si è già rivolto a tutte le istituzioni e amministrazioni locali e abbiamo anche contattato la direzione dell’azienda, attualmente denominata ItalSacci: ma non abbiamo ottenuto alcun risultato e neanche ascolto. Non solo, i lavoratori temono che la nostra richiesta di cessare questo uso sconsiderato del CSS possa portare alla chiusura dell’impianto e quindi alla perdita del posto di lavoro. Sono un medico, un medico del lavoro. Nella mia testa e nel mio cuore ci sono, cito solo i più noti, i lavoratori bisognosi del Monferrato, di Taranto, di Bagnoli, di Bussi sul Tirino: per garantire la sopravvivenza alle loro famiglie hanno pagato con la vita. E non solo: la natura è una spugna che prende e restituisce, le serie storico epidemiologiche di quei territori sono ben note. Pretendere l’applicazione dell’articolo 32 della Costituzione è la dimostrazione del mio rispetto verso il mio terzo genitore dal quale però mi aspetto la coerenza verso i suoi stessi insegnamenti. Le chiedo, Presidente, di prestare ascolto a questa nostra richiesta di attenzioni e aiuto nella forma e nelle persone di sua fiducia che riterrà più consone. Abbiamo fiducia in Lei.

 


Maria Fioravanti, presidente Comitato Aterno Aria