Casa Museo Signorini Corsi è tra le fondatrici della rete Case Museo in Italia, in cui continua ad essere inserita nonostante l’inagibilità. La Casa Museo fu inaugurata nel 1998 e messa su tra mille difficoltà dalla metà degli anni ottanta, dopo decenni di abbandono, nonostante la volontà testamentaria del nobile, avvocato e collezionista Luigi Signorini Corsi, che nel ’67 lasciò al Comune dell’Aquila l’appartamento ottocentesco con mobili, quadri ed una collezione di monete perché fossero conservati come tipico esempio di vita nobiliare aquilana, oltre a due negozi in via Patini, dai quali l’amministrazione avrebbe incassato il fitto per provvedere, così come disposto nel testamento, alla custodia del Museo. L’amministrazione ha tuttavia incassato i fitti negli anni, senza preoccuparsi delle manutenzioni, tanto che una decina d’anni fa rischiò perfino la chiusura, mentre grazie al contributo economico che l’allora Cassa di Risparmio concesse, fu possibile restaurare le opere del Signorini Corsi ed allestire il Museo. Dopo il terremoto, sono state messe in salvo le opere e con l’aggregato in via Sallustio è iniziato anche il restauro della Casa, ma l’apertura del Signorini Corsi doveva essere strettamente correlata, fin dalle origini, con quella del Museo di Santa Maria dei Raccomandati su corso Vittorio Emanuele II, dovevano rappresentare un polo multifunzionale con una gestione che avrebbe coinvolto gli enti locali, il Touring club, interessato ad uno spazio espositivo dentro Santa Maria dei Raccomandati e perfino l’Istituto nazionale di Fisica nucleare, che avrebbe voluto associare alle visite guidate nei laboratori di Fisica del Gran Sasso anche i Musei aquilani, creando le sinergie concrete per rivitalizzare una città culturalmente depressa già prima del sisma. L’idea doveva essere ripresa dopo il 6 aprile ma non è stato possibile, sono infatti iniziati da poco, i lavori al Signorini Corsi, ma Santa Maria dei Raccomandati non è neanche stato inserito nell’elenco dei restauri da fare presto, pur essendo in un aggregato prioritario dell’asse centrale del centro storico ed una proprietà comunale. Un’occasione per provare a rivivere il centro storico, praticamente persa.