Venerdì 12 luglio e sabato 13 luglio alle ore 21.30, nell’ambito della rassegna I Cantieri dell’Immaginario promossa dal Comune dell’Aquila, nel cortile di Palazzo Ciolina in corso Vittorio Emanuele, il Teatro Stabile d’Abruzzo e l’Associazione Culturale Gentium presentano La Traviata: quella di Dumas e quella di Verdi (ne parliamo a cena), spettacolo su testo e drammaturgia di Errico Centofanti, uno dei fondatori del Teatro Stabile dell’Aquila oggi d’Abruzzo.
La regia è di Fabrizio Pompei, le coreografie di Maria Zaccagno, la scenografia e i costumi di Umberto Di Nino.
In scena ci saranno Giuseppe Tomei, Francesco Stefani, Alberto D’Amico, Gemma Maria La Cecilia, Claudia Muzi, Rita Alloggia, Rosa Gaia Sciarretta, Elisa De Paulis, Alessandro Tarquini, Francesco Tarquini, Diego Sebastiani, Ezio Cicerone.
Lo spettacolo è pensato come una pièce di teatro nel teatro, si legge nelle note di regia. Al termine di una rappresentazione, durante il servizio di ristorazione, come di solito avveniva nelle compagnie dette “degli Scavalcamontagne”, un gruppo teatrale si riunisce per avviare l’allestimento di un nuovo copione: La signora dalle camelie di Dumas. Si tratta d’una compagnia di comici, di quelle di cui abbiamo perso la memoria, sopravvissute fino ai primi anni del Novecento, che caratterizzavano la vita teatrale del Paese, prima dell’avvento degli Stabili.
Quelle, erano compagnie formate da attori, musici, cantanti e ballerine, costruite sulla regola dei ruoli: primattore, primattrice, il brillante, il caratterista, l’attrice giovane, la cantante e, al di sopra di tutti, il capocomico, al quale spettava di guidare la lettura collettiva del copione e l’assegnazione dei ruoli. In quel contesto si dipana l’azione scenica, che svela il mondo degli artisti, fatto – tra l’altro – di gelosie, invidie, amori contrastati: un mondo che, nella realtà-finzione, è sopra tutto quello dei personaggi rinchiusi in vecchi bauli: bagaglio per le tournée e repertorio per le varie interpretazioni dei grandi ruoli drammatici (costumi, cappelli, borse, copioni, ritratti fotografici, piume, nastri, stracci, lettere e regali di ammiratori, ventagli e chissà quant’altro!). Con la loro recitazione baroccheggiante, le voci suadenti, di velluto, ingolate o spigolose, immersi in un’atmosfera conviviale, gli artisti ripercorrono la vita di Margherita (Violetta), il suo amore per Armando (Alfredo) e la sua morte, evocando scene del romanzo e del testo teatrale di Dumas e, a ogni pie’ sospinto, deragliando verso la reinvenzione verdiana. Così, nell’azione irrompe la musica di Verdi, eseguita dal vivo dai musici della compagnia: il famosissimo valzer, il tema delle zingarelle, animato da una coppia di danzatrici, e, ovviamente, le arie piú celebri di Violetta: “Follie! Follie!”, “Addio del passato”. Fanno da cornice immagini della Traviata nell’allestimento della Metropolitan Opera House di New York con la regia di Franco Zeffirelli. Insomma, un teatro fatto di attori che condividono e svelano i propri segreti artistici e personali ai loro più graditi sostenitori e ospiti: gli spettatori. Il risultato? Per dirla con il nome di un piatto: una Ratatouille Provençale, alias: la nostra caponata, gustosissima e coloratissima. Sono gli stessi attori che servono agli spettatori i piatti della serata: uno spettacolo all’insegna della festa, una festa d’estate, all’aria aperta, da fare e da vivere insieme.”
Per gli spettacoli è obbligatoria la prenotazione, informazioni sul sito cantieriimmaginario.it.