Trieste è più vicina a Kiev che a Palermo, in questa parte d’Europa abbiamo fiumi e storia che dividono, così Giovanna Botteri al Link, Festival del Giornalismo, nella sua città, con i 31 eventi legati all’indagine del nostro tempo.
Si sentono ancora queste divisioni? Chiede Luca Bottura da Forrest su Radio 1 Rai. Il problema dei Balcani e dei popoli slavi è che la storia non è mai verticale ma orizzontale, cioè quando parli di un fatto non sai mai se è accaduto una settimana fa o dieci secoli fa, è molto difficile fare i conti e non arrivi mai ad una verità di pacificazione ma senza divisione dal passato e da quello che è stato non riusciremo a parlare di futuro.
E di verità? Dopo i Balcani questo momento non c’è mai stato bisognava scoprire la verità perché ognuno se ne facesse carico. Credo che ognuno di noi debba assumere il peso della verità che è terribile sia per i carnefici che per le vittime.
Come stanno lavorando i media italiani? Credo che in questa guerra stiamo raccontando talmente tanto che tutto questo racconto e super informazione abbia un effetto anestetizzante è come se si raccontasse tanto ma non si raccontasse ciò che è importante, il cuore delle cose, penso che un po’ di cose non vengano raccontate e invece sarebbe necessario farlo.
E cosa succede nei talk? C’è un utilizzo dell’esperto che è molto diverso dai format europei qua l’esperto è chiunque, tu che ne pensi?, tu cosa pensi che Putin voglia fare?, lo chiedi a chiunque, e chiunque ti risponde entrando nella mente di Putin e questo credo sia stato il disastro della pandemia, chiunque parlava di coronavirus e di vaccini, adesso chiunque parla di Putin e della guerra e questo fa sì che la gente non creda più a nessuno, che sia molto scettica o che comunque senta questa cosa distante e virtuale. Un grande giornale come Le Monde che ha tutti vecchi inviati molto costruiti su scenari di guerra, dedica alla guerra tre massimo quattro pagine e poi si occupa del resto, ma quelle tre o quattro pagine sono piene, sono dense, quindi forse si potrebbe ridurre tutto questo spazio, questo parlare, a qualcosa di più denso, di più importante, che magari resta di più o ci fa riflettere di più, perché voglio dire una cosa, non bisogna sottovalutare la gente che ci ascolta, la gente che ci legge, oramai il livello è molto alto, dobbiamo essere degni di chi ci legge e di chi ci ascolta, non dobbiamo mai sottovalutare, mai dare niente per scontato.
Gli Stati Uniti avrebbero aiutato l’Ucraina contro la Russia, è la notizia bomba del New York Times, per cui ci sarebbe la lunga mano dell’intelligence americana dietro le morti dei tanti generali di Mosca e di tutta una serie di unità colpite e affondate da Kiev. E’ una notizia importantissima che ci dice che l’America è in guerra, chiude la Botteri, e c’è differenza con le ore ore ore di bla bla bla inutili senza informare chi ti ascolta, tu dai qualcosa, dai quello che gli devi dare come giornalista, come persona che cerca la verità e che fa da tramite, da link, invece lo inondi di bla bla bla e lo anestetizzi. E perché questo? Perché vogliamo anestetizzare la gente?
Una bella domanda in una trasmissione Rai che è una rete pubblica e dovrebbe fornire una risposta.