Le bombe d’acqua di queste ore ci ricordano che viviamo in un territorio fragile e non solo per il terremoto. Un territorio sottoposto a rischio idrogeologico da monitorare costantemente. A fine 2015 la Giunta Cialente affidò uno studio all’Università dell’Aquila, Dipartimento d’Ingegneria, DICEAA, per esaminare le serie storiche di dissesto nel tratto montano di San Giuliano, le immissioni dei torrenti Raio e Sagittario nel fiume Aterno, analizzare la capacità idraulica, verificare la rete idrografica dei fossi demaniali e dei compluvi, con gli interventi da realizzare in funzione dei risultati. Un lavoro da 40mila euro, pagato in due tranche di cui l’ultima impegnata a fine 2017 e da portare a termine in otto mesi dalla firma del contratto.
Lo studio parte dai dati attuali e dalle serie storiche, su cui potrebbe forse influire la portata straordinaria degli eventi calamitosi di queste ultime ore, quindi le proposte per la messa in sicurezza nella fase due del progetto secondo cui, concordando le priorità con il Comune dell’Aquila, si definiranno le aree soggette a rischio esondazione in concomitanza di eventi meteroici caratterizzati da tempi di ritorno di 50 -100 anni per definire le strategie.
Maurizio Leopardi, ingegnere DICEEA, Dipartimento Ingegneria Civile Edile-Architettura e Ambientale dell’Università dell’Aquila studia, propone, offre risultati e strategie sollecitando l’attenzione pubblica su questi temi da anni. Da anni i suoi studi sono comunque presi sottogamba ma il territorio e non solo il Fosso, che pure a valle conta diverse costruzioni commerciali che avrebbero dovuto insediarsi altrove, o il sottopassaggio di Pile, hanno urgenza e necessità di essere monitorati, il sottosuolo, non solo nelle faglie e micro zonazioni sismiche ma anche per le acque e le sabbie che lo compongono, devono essere costantemente monitorati. Si pensi all’origine misteriosa delle acque delle 99 Cannelle, che pure continuano a sfogare, al di là delle precipitazioni, verso la Stazione sulla strada che costeggia le Mura Urbiche e che non sappiamo nemmeno se sono oggetto continuo di controllo.