Per ‘Blues sotto le stelle’ prenotavo gli spazi pubblicitari a gennaio per avere i migliori, mi racconta Claudio Mastracci, storico direttore artistico dell’incredibile rassegna estiva di blues alle 99 Cannelle, la prima, che traghettò L’Aquila fuori le mura, oltre la musica classica, portando in città grandi nomi internazionali. Per il Festival degli Incontri non è stato invece prenotato nulla.
Il programma lo annunci un mese e mezzo due mesi prima con una conferenza stampa nazionale, mi dice, raccontando come funziona quando organizzi un grande evento. Devi avere in mano un programma ed i contratti confermati dagli artisti, devi prenotare gli spazi, gli alberghi, l’ospitalità, i palchi, il service.
Ma come fa il festival degli Incontri a produrre alcuni eventi? Chiedo.
Non hanno produzione, la produzione è tutto quello che c’è dietro, ma in mano non hanno nulla.
Una chiacchierata cordiale, lo conosco da tanti anni, lo stimo molto, amico di Peppe, con Claudio arriviamo a parlare dei service, dei ragazzi, amici comuni, che ci lavorano e del Festival degli Incontri che invece avrebbe preso società a Roma.
Ma com’è possibile?
I nostri service sanno affrontare anche i grandi eventi perché nel caso, com’è accaduto per la Perdonanza, si appoggiano alla società dei fratelli De Amicis che cura grandi concerti in tutto il mondo. Ma poi quali grandi eventi? Un grande evento potrebbe essere Bob Dylan. Se avessero portato il premio Nobel Bob Dylan, avremmo potuto parlare di un grande evento. Ma Saviano sarebbe un grande evento? Ci prendiamo in giro?Anche Nyman è un ottimo artista, ma non lo metti come immagine di un festival che dovrebbe avere una portata internazionale. Quella portata cui dovrebbe aspirare una città di cultura aperta al mondo.
Continuiamo a chiacchierare dei 700mila euro che dovrebbero finanziare un festival fantasma, sono fondi di cui il territorio ed i nostri rappresentanti, girando per gli uffici con le precedenti amministrazioni, non sapevano nulla ma se ne parlava, la voce girava, sarebbero sicuramente piovuti dall’alto e dall’alto sarebbero andati nella gestione di chi aveva saputi intercettarli. E forse è andata proprio così, ma a questo punto vogliamo la sostanza di un grande evento che non c’è.
Claudio, persona a modo e davvero gradevole, oltre ad essere un grande cultore di musica blues e rock si appassiona, parla amareggiato, vorrebbe andare oltre le censure del Sindaco Biondi, che pure non condivide, per centrare il nocciolo della questione evitando alla città un’umiliazione per il decennale e che questi 700mila euro siano ingurgitati e digeriti senza lasciare nulla.
Peraltro il Festival degli Incontri, per il quale si vorrebbe il brevetto, si fa già in altre città. E’ un programma debole per tutti questi soldi. Ci lasciamo con una sua riflessione, gli spettacoli vanno pagati, dietro gli spettacoli c’è un mondo che lavora e che si muove, dobbiamo abituarci a pagare anche noi.