La fila fuori al Pronto soccorso del San Salvatore non accenna a diminuire, per arginare, ci saranno 8 posti letto comfort nella chiesetta dell’ospedale. Lo ha detto il manager della Asl Roberto Testa, ma il tempo è finito, si doveva fare di più da marzo, la gente muore, Avezzano e Sulmona vivono da giorni un fronte paralizzante e L’Aquila è già duramente provata dal terribile sisma di 11 anni fa.
146 posti letto all’Aquila, un ospedale nell’ospedale, ha detto il manager in una conferenza stampa verità, per un totale di 229 posti letto nei presidi dell’intera Asl. Ma quali sono i tassi di occupazione e le aspettative da qui a 15 giorni? Non si sa.
Le Usca, le Unità mediche che lavorano sui territori, sono state rafforzate, da 28 medici sono arrivati a 41 con 11 infermieri, un assistente sociale e ulteriori mezzi di trasporto. Bene, se il dato è 30/40 telefonate al giorno, e finora sono riusciti a fare 7/8 visite al giorno, quante visite faranno da domani? Non si sa.
I medici di base e i pediatri di libera scelta sono tutti collegati sulla stessa piattaforma informatica su cui registrano i dati, la richiesta dei tamponi e dialogano con gli operatori del Dipartimento Prevenzione, potenziato con 10 medici e 13 amministrativi per il contact tracing e la registrazione dei dati. Testa ha riferito di 800 tamponi giornalieri, e con gli ulteriori recenti 4 punti di prelievo 400 tamponi aggiuntivi. Bene, quindi se abbiamo 200 contagiati in più al giorno e una stima su chi deve fare il tampone, quanti ne riusciamo a fare? Boh, non si sa.
Chi ci aiuta visto che l’unica macchina lavora con un unico reagente che gli States non ci manda più? L’istituto Zooprofilattico di Teramo integra il laboratorio dell’Aquila, è una struttura pubblica a cui si appoggiano altre aziende locali, ha riferito Testa. Sui flussi dei tamponi che arrivano rimoduliamo il personale differenziando le tipologie, per le risposte urgenti si fanno all’Aquila, se si possono aspettare le 24 ore vanno a Teramo. Nessun accordo col privato Dante Labs. Quindi quanti ne facciamo e qual è la prospettiva/aspettativa? Boh non si sa.
Il manager Roberto Testa, ha preso atto della drammaticità del dato? Non si sa. I casi in Abruzzo dal 4 al 10 novembre hanno avuto un incremento del 31.1%. Al 10 novembre 282 casi nella Asl 1. 138 all’Aquila, 87 Avezzano e 57 Sulmona/Sangro. Siamo a 5.237 casi nella Asl aquilana con 200 positivi al giorno, ha detto. Quindi dovremmo fare almeno 50mila tracciamenti, ci riusciamo? Ariboh.
Testa ha poi assicurato che Pescara, con un intero ospedale Covid, non ha avuto più dell’Aquila, che una tac dedicata arriverà sicuramente e che ora viene usata in tempi diversi e percorsi dedicati in orari stabiliti, sarà comunque posizionata in un ambiente vicino al G8. Questa la strategia, intanto mancano le bombole d’ossigeno in qualunque farmacia, denuncia il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, non abbiano vaccini ma continuano a dire che va tutto bene.
Il personale sanitario malato conta intanto ad oggi 93 unità all’Aquila e 50 unità nella Marsica. Oltre 140 contagi tra medici e infermieri, e dovremmo stare tranquilli sulla parola?
Le scuole per ora non chiuderanno, sulla scorta dei dati al momento disponibili e tenendo altresì in considerazione quanto espresso dal Governo con l’ultimo Dpcm in vigore, relativamente all’importanza del mantenimento, quanto più possibile, della didattica in presenza, ha riferito l’Ufficio scolastico regionale nel corso del vertice in Prefettura voluto dal sindaco Biondi, a cui ha preso parte anche la Asl, per avere un protocollo unico di chiusura delle scuole.
Sulla scorta dei dati al momento disponibili che tuttavia restano segreti.
Il prefetto Torraco ha auspicato nuovi e ulteriori canali perché la Asl comunichi il dato sui contagi scolastici ai Sindaci, come opportunità di poter poi intervenire in maniera più rapida ed efficace per la chiusura. La Asl ha garantito questi strumenti, si legge nella nota ufficiale, che consentiranno di offrire ai primi cittadini della provincia una visione più immediata della situazione per poter valutare in modo più efficace le iniziative di contenimento.
Ma la cittadinanza non avrà alcun canale informativo ufficiale, tutti i dati restano chiusi nei cassetti e non se ne capisce la ragione a meno di una totale inadeguatezza a rendere un servizio pubblico in emergenza. Mentre la Asl aquilana, con i sindaci della Marsica in rivolta, pare viva in un altro mondo.