Quella dei Cantieri dell’Immaginario 2018 è una storia fatta di improvvisazione e autoreferenzialità. Prima la chiamata diretta a totale discrezione, senza alcun avviso pubblico di alcune Istituzioni culturali della città per mettere insieme un cartellone di attività estive.
A seguire, dopo 1 anno di silenzio, arriva l’atto di indirizzo 2018 per il programma di sviluppo culturale finanziato con il 4% dei fondi per la ricostruzione: i Cantieri dell’Immaginario su individuazione diretta e discrezionale dell’amministrazione ricevono 240.000 euro. Infine (!) arriva l’individuazione del direttore artistico che, dietro compenso di 20.000 euro, dovrà raccogliere le proposte artistiche delle Istituzioni culturali, collazionare il programma della manifestazione, collaborare con il Tsa nell’organizzazione logistica. Cioè tutto quanto è stato già fatto di gran corsa nel mese precedente. Una gestione frettolosa e improvvisata. Così Coalizione sociale per L’Aquila e Carla Cimoroni, commentano le ultime novità sull’assegnazione dei fondi per la ripresa culturale post sisma.
Tutto questo, per inciso, scrivono, non lo fa l’assessorato Cultura con il relativo Settore, che non tocca palla e si accontenta di fare presenza in conferenza stampa e gestire alla bell’e meglio il misero capitolo del bilancio dedicato alla cultura, ma il sindaco attraverso la Segreteria generale. Per la serie: la ciccia vera me la gestisco io e solo io. Per carità, contenti loro….
Raccontata così ci sarebbe da sorridere, se non fosse che la scelta delle Istituzioni coinvolte tramite chiamata diretta ha suscitato prevedibili e sacrosante polemiche da parte degli esclusi a priori, polemiche che certo non fanno bene a un tessuto composto da piccole e grandi realtà che, a chiacchiere lo dicono tutti, dovrebbero ‘fare rete’ e ‘creare sinergie’, continua Coalizione sociale.
Ci sarebbe da sorridere se non fosse che un tesoretto così importante ma limitato nel tempo, 13,2 milioni in 5 anni a scendere dal 2016 al 2020, quest’anno siamo già al giro di boa, potrebbe e dovrebbe essere finalizzato, anche nello spirito iniziale, a far crescere professionalità e competenze, a promuovere il territorio attraverso eventi di risonanza nazionale, e anche alla realizzazione di una sorta di ‘incubatore della creatività’ per attrarre verso la città talenti e risorse imprenditoriali esterne; in generale insomma ad innescare nei cinque anni di finanziamento previsti, processi virtuosi per consolidare la prospettiva della ‘città della conoscenza’, un concetto tanto sbandierato quanto inattuato.
E invece il budget più cospicuo è dedicato ad eventi e iniziative che, programmati all’ultimo minuto semplicemente sulla base della pur pregevole offerta delle Istituzioni del territorio e rivolti in sostanza solo a ‘riportare gli aquilani in centro’ almeno nelle sere estive, rischiano di non avere alcun seguito a partire dal 2021 quando saranno finiti i fondi!
Una visione totalmente senza respiro!
E a proposito del recupero di immobili per finalità socio-culturali, a che punto è l’ex asilo occupato sgomberato dal vuoto giusto un anno fa? Perché si sta rinunciando alla riqualificazione dell’ex O.P. di Collemaggio con il Parco della luna? Sono tutti interventi già finanziati!
Infine per i restanti 200.000 euro da mettere, invece, a bando per il finanziamento di eventi e attività per l’anno 2018, non c’è ovviamente ancora traccia di alcun avviso. Tutto in linea, del resto, con i ritardi nell’erogazione dei contributi: gli operatori culturali e, a cascata, lavoratori e fornitori aspettano ancora la liquidazione delle attività del 2017.
Ritardi e mancanza di trasparenza, di programmazione e di spazi dedicati sono tra le criticità evidenziate anche nel corso dell’incontro con le Istituzioni e Associazioni culturali che abbiamo promosso il 27 giugno, a cui intendiamo dare seguito con iniziative consiliari e nuovi appuntamenti.
E se è apprezzabile la destinazione delle economie delle precedenti annualità al decennale del sisma 2009 (circa 400.000 euro), è doveroso cominciare a lavorare in questo senso fin da subito. Purtroppo la programmazione stando a questi atti e a quello che abbiamo visto in genere in questo primo anno, non sembra esattamente il forte di questa amministrazione, conclude il gruppo rappresentato dalla Cimoroni.