La Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha avviato il progetto Restart Abruzzo. Praticamente il controllo e la valutazione dell’utilizzo dei fondi per la ripresa: 300milioni di euro, di cui 200 per iniziative ed investimenti già in corso. Lo farà con il supporto del Formez, società in house della Presidenza del Consiglio, commissariata dal 2014, attingendo dallo stesso tesoretto, 4milioni e 400mila euro per l’assistenza tecnica. Con Restart Abruzzo, Palazzo Chigi intende migliorare la qualità di gestione del progetto aumentando la probabilità di conseguire i risultati attesi e gli impatti positivi sul territorio.
Sei gli assi individuati sul quinquennio 2016-2020, sistema produttivo, cultura, turismo, ricerca, alta formazione ed agenda digitale, per un monitoraggio in itinere ed una valutazione ex post anche in collaborazione con il Nucleo Valutazione Investimenti Pubblici, NUVAP, con le stesse metodologie di controllo sull’utilizzo dei fondi comunitari.
Finora abbiamo investito nei poli farmaceutici e nell’insediamento di Accord Phoenix, che ancora non decolla, sostenuto Thales Alenia Spazio e 29 start up innovative; Fare Centro per il rientro delle attività in centro storico, 20milioni certi per il Gran Sasso, incrementabili ma non è sicuro, di cui non abbiamo speso nulla, la ciclovia di 40 km fra L’Aquila e Capitignano, la mobilità elettrica nel Comune dell’Aquila. E poi ancora progetti di ricerca ed innovazione con il GSSI, l’Università dell’Aquila ed i Laboratori di Fisica nucleare. Con quali risvolti occupazionali? Tra questi fondi pubblici c’è anche la fetta per la cultura che il cratere gestirà in maniera autonoma, Perdonanza ed eventi comunali non andranno a bando; mentre i sostegni agli enti e associazioni culturali già supportati dal Fus, Fondo unico per lo spettacolo, pare avranno un parte fissa e l’altra variabile pesata in base alla capacità d’iniziativa e ai risultati raggiunti, mentre ciò che resta andrà a bando. Dovremmo fermarci un attimo e capire cosa abbiamo seminato, potrebbero restare interventi spot, finiti i quali L’Aquila non avrà più nulla. Vediamo come attuerà i controlli la Struttura di Missione.