Passerà senza clamore, la presentazione di un progetto di riqualificazione del Riga di Mezzo, il canale del Vera che l’anno scorso fu oggetto di divieto d’irrigazione per salmonella fuori dell’abitato, oggi superato, restando però tra i grandi punti interrogativi di tutela delle acque che deve affrontare la Regione Abruzzo, insieme ai depuratori, ai quali ancora non mettono mano, così da salvaguardare il territorio e le sue eccellenze. Il canale è fondamentale per l’agricoltura della zona e per la tutela di biodiversità come il fagiolo di Paganica che ha attirato l’attenzione Slow food che ne tutelerà la produzione com’è già accaduto per il canestrato di Castel del Monte, la lenticchia di Santo Stefano di Sessanio e la mortadella di Campotosto. Ottenere il riconoscimento di presidio Slow food, con altre sei eccellenze, sarebbe un passo da gigante nel far emergere le nostre specialità agroalimentari che non decollano se non nei dintorni, e che pure altri territori riescono a lanciare come grandi eventi di richiamo internazionale. La presentazione si terrà domani nella sede degli Usi civici di Tempera ed è un progetto del Gal Gran Sasso Velino, che con fondi europei ed il Comune dell’Aquila, ha promosso interventi per la riqualificazione dell’area e per la salvaguardia di questa coltura. A seguire un itinerario sensoriale nel sentiero ripristinato con degustazione, grazie alla collaborazione di produttori locali, del Gruppo d’Acquisto Solidale GAS AQuisto Locale e della Cooperativa Il Focolare di Celestino. Si continua a parlare della messa in rete delle tante esperienze, per una promozione turistica che possa far conoscere le tipicità locali anche oltre i confini dei nostri borghi. Probabilmente neanche gli aquilani presenzieranno come dovrebbero, anche se poi siamo disposti a pagare belle cifre e a fare centinaia di chilometri per gli stessi eventi in Toscana o in Umbria. Siamo però all’anno zero, c’è bisogno di tempo perché nasca una cultura e la gente cominci a crederci.