Antonio Calenda torna all’Aquila con la regia di ‘Lei dunque capirà’ di Claudio Magris, con Daniela Giovanetti, in scena martedì 2 agosto, Auditorium del Parco, ore 18. Lo spettacolo è presentato dal Teatro stabile d’Abruzzo e dal Gruppo della Creta per I Cantieri dell’Immaginario.
Rispetto al resto dell’opera di Claudio Magris, ‘Lei dunque capirà’ è sorprendente: i topoi della sua scrittura come il tema del disincanto, i richiami alla cultura mitteleuropea, evocata qui da suggestive atmosfere kafkiane, percorrono un testo che si incentra però su una storia intima ed avvincente, sulla verità e l’impossibilità di un amore struggente e totale, raccontato in una dimensione che gioca sul filo fra realtà e metafora, rifacendosi al mito d’Orfeo, si legge in una nota stampa.
Sulla scena il pubblico vedrà la rappresentazione attuale dell’Averno, un posto ove si entra per non uscirne più. Come vorrebbe la sorte di Euridice, la toccante figura monologante cui Daniela Giovanetti si avvicina intrecciando appassionate memorie e malinconica dolcezza a una lancinante, femminile determinazione.
La protagonista al suo uomo ha dato e insegnato tutto: a scrivere, a misurarsi con la vita, ad amare e ad essere generoso, coraggioso. Fino all’estremo sacrificio che – lasciandosi travolgere da un meraviglioso mare di nostalgie e ricordi – la donna confida ora al misterioso presidente che la sta ad ascoltare: è stata lei a chiamare il suo Orfeo, a costringerlo a guardarla, rimandandola nell’Averno.
La novità e le ragioni della scelta di Magris rappresentano il punto focale della sua rilettura del mito greco: che in ‘Lei dunque capirà’ appare arricchito di induzioni attuali che ci toccano profondamente. Pur conservando il senso profondo del mito originale i suoi moderni Orfeo ed Euridice sono tratteggiati nella loro umanità. Biglietto unico euro 5 su www.cantieriimmaginario.it o in loco.