Secondo Legambiente, Forum Disuguaglianze e Diversità e Forum del Terzo Settore, oggi più che mai, emerge l’urgenza di una maggiore co-programmazione territoriale e una politica integrata e pubblica che metta davvero al centro le periferie: in questo percorso i territori, i cittadini e la rete delle associazioni lavorano insieme per contribuire ad individuare risposte e interventi innovativi da mettere in campo, evitando il pericoloso spreco delle risorse del Pnrr. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta, infatti, una grande occasione per accelerare anche il processo di transizione ecologica nei centri urbani, a partire proprio dalle periferie, lavorando su aree di intervento come l’efficientamento energetico, la mobilità sostenibile, la riqualificazione degli spazi urbani e del verde ed il contrasto della povertà energetica ed educativa.
Insieme al Forum DD e al Forum del Terzo Settore, spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, vogliamo aprire un tavolo di confronto per rilanciare le periferie come luoghi in cui la transizione ecologica può partire con il piede giusto, nel nome della giustizia climatica. Ciclicamente questi contesti emergono all’attenzione politica come scenari in cui si manifestano con più evidenza e forza distruttrice gli effetti della crisi climatica e le disuguaglianze sociali, senza che questo si traduca però, nei fatti, in un’azione di policy sistemica e non occasionale.
I fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenteranno una vera opportunità solo se saranno capaci di ridurre e sanare le disuguaglianze del nostro Paese. Le periferie urbane sono il luogo dove queste disparità si manifestano in maniera più evidente, con la crescita di emarginazione e forme di degrado sociale, ha aggiunto la portavoce del Forum del Terzo settore Vanessa Pallucchi, nel corso di un convegno. L’incontro di oggi vuole essere il primo passo per costruire un ragionamento e prime proposte per una transizione ecologica inclusiva che non lasci indietro nessuno, e nessun territorio.
Non si tratta di scoprire un nuovo dispositivo magico in qualche stanza di Roma, né di accontentarsi delle cento e assai più esperienze del Paese dove l’arretratezza sociale e ambientale delle periferie e le disuguaglianze sono contrastate con successo; si tratta, piuttosto, di estrarre da queste esperienze i tratti di un’azione di sviluppo da portare a sistema, per Fabrizio Barca, co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità. Esiste un ‘metodo nuovo’ fatto di co-programmazione, partecipazione e confronto anche acceso ma ragionevole di saperi locali e globali, capacità di trovare compromessi, lo apprendano nei centri di governo per metterlo al servizio di un Paese.
Tra gli esempi di successo che coniugano giustizia ambientale e sociale, intervenuti nella sessione dedicata, l’esperienza di innovazione della Comunità Energetica e Solidale di Napoli Est, promossa da Legambiente Campania insieme alla Fondazione Famiglia di Maria e realizzata grazie al finanziamento di Fondazione con il Sud. Rete costituita da quaranta famiglie che, grazie alla realizzazione di un impianto fotovoltaico produrranno insieme energia, dividendo il ricavato come supporto concreto alla povertà energetica in uno dei quartieri più complessi di Napoli, San Giovanni a Teduccio.
E ancora l’esempio di rigenerazione ambientale e culturale del Parco di Pitagora, situati nella periferia sud-est della città di Crotone e gestiti dal Consorzio Jobel: diventati il grande polmone verde del capoluogo, sono un vero e proprio museo all’aperto dedicato al noto matematico, con varie sculture raffiguranti calcoli, teoremi e scoperte.
L’esperienza del progetto Piazza dei Mestieri, nato nel 2004 e con sede a Torino e Catania, per aiutare i giovani che non studiano e non lavorano, proponendo loro attività di laboratori professionali attraverso cui imparare un lavoro e scoprire i talenti nascosti.
Quindi la rete dei “Numeri pari” che, con l’obiettivo di una società più equa e solidale, organizza una serie di iniziative locali rivolte a tutti i cittadini e organizzazioni dando luogo a significative sperimentazioni che forniscano idee e gambe per un effettivo welfare municipale; la fondazione Charlemagne che si rivolge a donne, uomini e bambini in condizioni di disagio, di negata dignità, di emarginazione sociale e civile e il lavoro prezioso della Rivista Impresa Sociale e del Welforum.it, il nuovo Osservatorio nazionale sulle politiche sociali.