A Palazzo Margherita torneremo a fine anno, se il Genio Civile approverà la variante sui lavori della Torre, depositata nel novembre scorso, almeno entro il prossimo mese di maggio.
E’ quanto ha riferito il responsabile unico del procedimento, Mario Di Gregorio, nel corso dei lavori della commissione d’indagine sul terremoto in seduta questa mattina.
Le lavorazioni nel progetto sono aumentate, ha spiegato ai commissari, la perizia di variante serve per riallineare le voci e per un nuovo intervento sulla Torre, dal progetto iniziale ad oggi si è inclinata di altri 6 cm. su via delle Aquile, ma comunque, ha risposto incalzato da alcuni consiglieri, ad oggi non è possibile affermare che tali danni siano stati causati dagli scavi per la realizzazione dei sottoservizi.
All’inizio, i danni alla Torre non erano sembrati rilevanti, solo dopo aver demolito i solai, la struttura di ammorsamento è risultata completamente danneggiata ma i lavori non erano stati previsti.
La fine lavori di Palazzo Margherita era preventivata per il 15 gennaio 2019, per 7milioni 600mila euro a base d’asta per l’appalto, contabilizzati per metà, ed un incremento di 738mila euro per la variante, riguardante le lavorazioni in più da fare al posto di altre da eliminare. Il recupero delle murature è aumentato del 400 per cento, ha aggiunto, con un intervento cuci/scuci e l’inserimento di mattoncini, meno fibre, e l’azzeramento degli interventi nelle fondazioni ma non ci sono cedimenti, secondo lo strutturista del progetto, per i diversi rinvenimenti archeologici, per cui non si possono toccare. La perizia di variante è servita per riallineare queste voci.
Il progetto preliminare è del 2012, si ricorda che il recupero del Palazzo di città è iniziato grazie alla donazione delle Bcc di oltre 5milioni di euro, nel 2013 l’appalto, aggiudicato nel 2014, per concludere la progettazione esecutiva nel 2017.
Una struttura costruita sui resti di un altro palazzo, rifunzionalizzata nel 1800, con elementi strutturali introdotti dopo il terremoto del 1700 che hanno fatto più danni nel 2009.
Cosa succederà alla Torre? Sarà tolta la scala in legno, ha spiegato Di Gregorio, che inizialmente si pensava di poter conservare e sarà sostituita da una scala in ferro, che farà da contrafforte, per un sistema di cucitura della muratura interna/esterna, per renderla più solida, ed il riempimento per quattro metri a terra con un sistema di micropali da ancorare.
Nella variante non rientrano gli impianti, dovrà essere studiato un altro sistema, non più con delle sonde geotermiche nelle fondazioni. Prima, la Torre e il Palazzo erano a contatto, in futuro li legherà un giunto.