Per la fine dell’anno, è attesa l’autorizzazione del progetto di ricostruzione della cattedrale di San Massimo, così il segretario regionale dei beni culturali, Stefano D’Amico, dopodiché la gara d’appalto, e poi i lavori dall’estate del 2020, spera l’architetto Claudio Finarelli del Mibact.
Ad un certo punto per le chiese lo Stato ha preteso le gare e gli ecclesiastici, che avevano già affidato i progetti, si sono trovati a dover pagare i progettisti ai quali avevano affidato l’incarico. Lo Stato corresse il tiro dicendo, va bene, potete utilizzare anche i progetti già affidati senza gara, parliamo sicuramente di San Massimo, San Marco e Santa Maria Paganica, pagheremo noi.
La questione s’è però arenata perché i costi erano da capogiro, la Sovrintendenza unica non se l’è sentita di liquidare parcelle d’oro ed ha chiesto conforto all’Avvocatura Distrettuale dello Stato che, in risposta alla Sovrintendenza unica, il 19 febbraio 2016 scrisse che lo Stato avrebbe potuto riconoscere i compensi in favore dei progettisti, nella sola misura prevista dalle disposizioni in tema di contribuzione alle spese di progettazione nel campo della cosiddetta ricostruzione privata quindi le eccedenze, le avrebbe dovute pagare la chiesa.
E là, è cascato l’asino.
E sempre a terra rimane se siamo ancora all’autorizzazione del progetto, a quattro anni da quel parere, mentre il Duomo e non solo il Duomo continua a sbriciolarsi, tre messe in sicurezza e danni irreparabili ed irrecuperabili, visto che la Costituzione annovera tali beni come unici ed irripetibili, ma la Sovrintendenza unica continua a non garantirne la salvaguardia.
Senza aggiungere altro sui crolli dovuti anche al cemento armato che ha appesantito le murature.
E nessuno dice quanto costano questi progetti.
E’ un segreto?
Sono sempre soldi pubblici mi pare o no?
Sua eminenza Giuseppe Petrocchi dice che quelle pietre gridano mentre la città resta incredula.
130 tecnici provenienti da altre diocesi hanno visto lo scheletro della cattedrale abbandonato dallo Stato e dalla Sovrintendenza unica che in quattro anni, non è riuscita a prendere una posizione una nonostante la norma. Il primo lotto dei lavori già è finanziato per 18 milioni e mezzo di euro, il secondo lotto è ancora da finanziare e per il restauro servirebbero 6 milioni e mezzo di euro.