Dal 2012, la partecipazione della Corte dei Conti al controllo della gestione finanziaria degli enti territoriali come la Regione è stata rafforzata.
La sezione regionale di controllo ha verificato la conformità dei risultati finanziari d’Abruzzo, 2014 e 2015, con alcune osservazioni, misure di correzione ed interventi di riforma ritenuti necessari per assicurare gli equilibri di bilancio e migliorare l’efficacia e l’efficienza della spesa.
La decisione sarà trasmessa ai presidenti della Giunta regionale e del Consiglio.
Il 2014 ed il 2015 sono stati chiusi entrambi in negativo. Un disavanzo di circa 682milioni di euro per il 2014 lievitato ad oltre 765milioni di euro nel 2015, un progressivo deterioramento dei conti dal 2012, per la Procura della Corte, che non ha rilevato azioni virtuose per mettere a posto i conti, dunque dal 2012, il disavanzo è cresciuto del 68.3%.
Per il procuratore Antonio Giuseppone è questa la maggior criticità, cioè il mancato recupero del disavanzo e neanche una programmazione su tempi e modalità per il ripiano. Nessun accantonamento nel 2014, e nel 2015 solo 5milioni di euro messi da parte per il buco, cioè l’un per cento del disavanzo accertato, l’ultimo, nel 2012, alterando così, gli equilibri di bilancio.
La Procura osserva che la Direzione competente, visto il debito milionario, non ha mai adottato un criterio di priorità della spesa mettendo dei paletti, mentre la temporalità per cui l’impegno alla spesa deve essere preceduto da un’obbligazione, è risultata a volte invertita. Alcuni di essi dovevano essere obbligatori invece una notevole massa di impegni è stata rinviata ad esercizi successivi. L’entità del fenomeno, rileva ancora Giuseppone, pone pesanti interrogativi riguardo le modalità con cui gli uffici regionali hanno dato concreta attuazione alla relativa disciplina.
In alcuni controlli a campione è infatti emersa la registrazione degli impegni in un esercizio successivo a quello nel quale erano sorte le obbligazioni, causando debiti fuori bilancio. Quei tre capitoli non sono stati parificati, mentre i debiti dovranno essere riconosciuti dal Consiglio regionale. Ci sono poi i derivati finanziari che hanno prodotto differenziali negativi per 40milioni di euro, mentre a fine 2015, se la Regione avesse estinto i rapporti anticipatamente, avrebbe dovuto pagare 792milioni 64mila euro, anche per gli esercizi finanziari successivi ci sarà una significativa incidenza negativa, rimarca ancora. Sui residui attivi e passivi portati in bilancio, l’amministrazione regionale ha assicurato un riallineamento, ma l’obiettivo principale per la Corte resta il ripiano del grave disavanzo su cui impegnarsi da subito.
C’è poi la Legge regionale 19/2015, grazie alla quale alla Saga spa, Società abruzzese gestione aeroporto, vengono trasferiti 7milioni di euro, sulla carta una ricapitalizzazione supportata da un piano industriale, che tuttavia non è stata trasmessa preventivamente alla Commissione europea per gli aiuti di Stato, il che, ha sollevato anche dubbi di legittimità costituzionale. Si configurerebbe peraltro proprio come aiuto, superando ampiamente la soglia dei 200mila euro. Secondo la Corte, la Regione è intervenuta infatti sulle rilevantissime perdite subite dalla Saga negli esercizi precedenti, nonostante la legge lo vieti e su questo la Procura si riserva ogni necessaria valutazione.
Ma non è solo la Saga ad avere una gestione deficitaria, nel 2014 dieci delle quindici società partecipate hanno chiuso in perdita. Le perdite ammontano a 23,8milioni di euro compensate solo marginalmente da utili per 0.1 milioni di euro. La Corte invita la Regione ad adottare le misure più opportune per ricondurre la gestione a canoni di redditività o in alternativa ad assumere le conseguenti valutazioni, cioè, per legge, la dismissione.
La Procura ha chiesto alla Sezione regionale di controllo, presieduta dal presidente Angelo Buscema, di accertare la legittimità costituzionale dell’art.1 della legge regionale sulla Saga spa, sospendendo il giudizio di regolarità contabile su questa parte, chiedendo di parificare, tenendo conto dei rilievi, il rendiconto unificato 2014/2015 ad eccezione dei capitoli osservati sugli impegni di spesa. La conformità contabile è stata ottenuta e la palla passerà ora alla Regione Abruzzo.