Ed ancora cinguettii sulla cosa nuova successa al Festival della Partecipazione 2018, tipo Cittadini, sindacati e lavoratori del post sisma sono stati messi insieme per discutere di lavoro e rappresentanza. Ne è uscita una discussione vera, sincera ed emozionante. Ma quante chiacchiere continuiamo a fare, ma quanto paghiamo ancora il fatto di aver voluto chiudere in fretta l’emergenza e ad oggi a chi non piacerebbe qualche deroga per sbloccare gli appalti?
Al Festival della Partecipazione, ma perché si chiama Festival?, ne abbiamo sentite di cose, anche interessanti, ma quanto deve aver soddisfatto Il racconto degli operai a #L’Aquila con Le foto pazzesche nei cantieri e le testimonianze dei lavoratori con Madi, Radzep, Antonello, Gigi, Pius…? Sicuro da morire. I dati sui cantieri poi. 4mila lavoratori edili del cratere aquilano. Il 62% delle aziende ha meno di 5 lavoratori. Dove sono gli altri? Hanno altri contratti che non sono quello edile?, si sono chiesti nel confronto pubblico. Non esistono stime del lavoro sommerso o irregolare ma sappiamo che meno del 20% delle ditte, sono titolari dei lavori e che la manodopera dei cantieri costa circa il 13% dei lavori. Un costo inferiore al 15% segnala la presenza di lavoro sommerso. Demansionamento, lavoro sommerso e irregolarità. Ma anche competenze preziose, leggo ancora, nascerà una nuova scuola edile centro di eccellenza. Voce ai lavoratori, storie vere, la fiducia nel sindacato da coltivare ecc. ecc. C’è tuttavia da aggiungere qualche altro spaccato. Su quel palco avrei voluto vedere anche altro sommerso come giovani professionisti, tecnici sottopagati e a partita iva finta. Come migliorare l’accesso alla ricchezza comune? Tra i grandi temi al fdp 2018. La risposta è stata maggiore cultura, minor profitto, pensare ai territori e alle persone più fragili. Ricchezza comune è costruire una comunità. Torno allora sulla Legge Barca del 2012. Non c’è un riga sui nuovi ricchi, tra tecnici, amministratori di condominio e presidenti di consorzio e neanche sul come avremmo potuto controllarne i compensi smisurati, perché non è mai riuscito nessuno a rompere questo muro d’interessi. Sul palco della quattro giorni mancavano giovani e anche vecchi architetti, geometri o ingegneri, ma anche cronisti di cui non c’è traccia di tutela, con il 2009 sono nati tanti nuovi ricchi ma pochissima gente ha un lavoro, per campare dignitosamente nel territorio dove ha deciso di restare nonostante tutto. Non se n’è parlato, in certi ambienti va bene l’operaio, buono per tutte le stagioni, meglio se edile, di intellettuali operai, delle nuove povertà generate anche da quella legge, l’unica, dopo la 77 del 2009, ce ne siamo dimenticati tutti, sarà per la prossima edizione.