L’Aquila tra passato e futuro, storia ed innovazione, sisma e ripresa. Riflettere su una svolta costruttiva verso una rinnovata identità, è stato il tema dibattuto nel pomeriggio al Gran Sasso Science Institute, GSSI, con il presidente vicario della Regione Abruzzo Giovanni Lolli, il consigliere Pierpaolo Pietrucci che ha coordinato i lavori, il sindaco Pierluigi Biondi, Giovanni Legnini e Gianni Letta, con gli interventi di accademici, della rettrice dell’ateneo Paola Inverardi e del rettore del GSSI, Eugenio Coccia.
In platea le forze produttive, la grande industria, le imprese ed un bel po’ di persone ad ascoltare, per capire a poco meno di dieci anni dal sisma, come L’Aquila cercherà la rinascita.
Per una volta lasciando fuori i guai, ha introdotto Lolli, partendo dallo studio Ocse che subito dopo il sisma spiegò la struttura economica del nostro tessuto sociale, indicando alcune vie per recuperarla.
Cosa può accadere ora?
Per Lolli abbiamo investito sulla grande industria, ma non è la grande industria a creare posti di lavoro, può essere lo stimolo per la ricerca e le nuove tecnologie e perché nascano piccole imprese innovative, quindi una rete tra formazione ed occupazione che concretizzi la città della conoscenza. Pietrucci ha condotto la discussione, con l’obiettivo di fornire argomenti ed informazioni alle persone ed agli addetti ai lavori, oggetto di pubblicazione perché siano disponibili per chiunque voglia approfondire, ma comunque seguiranno altri incontri.
Quotidiano e problemi da affrontare prevalgono sulla prospettiva, per il sindaco Biondi, una classe dirigente che non dialoga, ed una politica che non è visionaria nella ricostruzione e non vuole contaminazioni con l’esterno. Ha spiegato che l’amministrazione si sta muovendo per incrementare servizi al cittadino più efficienti e digitalizzati: ma il cittadino è davvero pronto ad una svolta identitaria?
Investiamo sulla ripresa, sulle infrastrutture tecnologiche e sul 5G, e la città dovrebbe saper rispondere. Si dovrebbero condividere informazioni e conoscenze, rendendole più fruibili, un po’ come ha detto Coccia, che oltre la ricerca, i premi e l’innovazione, gli piacerebbe diffondere le loro scoperte per colmare diseguaglianze e rendere le persone più consapevoli.
E poi la concretezza ed il progetto di città che deve seguire le intuizioni, secondo la Inverardi, le infrastrutturazioni tecnologiche e la competitività dell’ateneo per il quale la rettrice ha voluto la svolta di qualità, ma per attrarre giovani e studenti occorrono servizi ed una città che dovrebbe accelerare il passo. Come sull’attuazione dei programmi urbani, forse il riferimento è alla riqualificazione dell’ex San Salvatore, per cui bisognerebbe ridurre i tempi ed andare più spediti. Ottimo anche per Legnini, il connubio passato/futuro, storia/innovazione, progetti e fondi ci sono, ha detto, spetta al Governo rimettere in agenda L’Aquila, sostenendone l’identità futura, e cioè un passato glorioso, perché è passato, come ha concluso Letta, di quello che resta della città di cultura e della grande musica, da promuovere in una città tecnologicamente avanzata.
E’ una sfida da raccogliere coinvolgendo le persone ed il loro quotidiano, l’Ocse consigliò ad esempio la riqualificazione dei palazzi storici del centro da innovare con i nuovi tempi lavorativi e di qualità nella città smart, anticipando dinamiche di cui oggi sentiamo l’urgenza, per cominciare una nuova fase del post sisma. Sicuramente da condividere diffusamente con la città, ci saranno altri incontri anche con i giovani.