Il terremoto del 6 aprile 2009 ha danneggiato gravemente oltre 600 immobili di rilievo culturale.
Di questi, 227 sono stati interessati da interventi già conclusi, compresa la messa in sicurezza.
39 sono in fase di progettazione.
85 in corso di attuazione.
I restanti, circa 200, non sono compresi in alcuna programmazione, così come previsto dalla delibera Cipe 48 del 2016.
Sono i dati che il sindaco Biondi ha consegnato con un dossier al ministro per la Cultura Dario Franceschini, intervenuto all’apertura del museo d’arte contemporanea MAXXI L’Aquila.
Luoghi e spazi che scontano pesanti ritardi, dichiara il primo cittadino in una nota stampa, per i quali è urgente un’attività programmatoria puntuale.
E poi il personale della Sovrintendenza e Segretariato regionale.
La sola Soprintendenza, rimarca, all’epoca del sisma contava 125 addetti, oggi sono 25 le unità di personale in servizio.
Quindi la semplificazione delle norme.
Potenziare le strutture e semplificare le norme, così come accaduto per i territori colpiti dal sisma 2016, – esigenza condivisa con gli altri sindaci del cratere – è determinante per proseguire e completare lo straordinario percorso di rinascita intrapreso da questa terra da dodici anni, conclude il sindaco.
Il MAXXI è un bellissimo dono per la città tutta e nonostante Dario Franceschini abbia dimostrato vicinanza vera al territorio in questi anni, non può non riconoscere che se Palazzo Ardinghelli è stato restituito alla città è perché la Federazione russa lo ha finanziato e quindi, forse per questo i lavori sono andati spediti, così come la chiesa delle Anime Sante, governo francese, la basilica di Collemaggio, sponsorizzazione Eni, e quella di San Bernardino con l’intervento di Monte Paschi. La notizia del concorso di idee per Santa Maria Paganica che piace a Franceschini va benissimo, ma non possiamo andare avanti dopo 12 anni solo perché una proposta piace a un ministro. E se non gli fosse piaciuta?
Lo Stato perisce sotto burocrazia, ricorsi e carenza di personale. Il cratere sotto l’assenza di una norma blindata e semplificata che avrebbe dovuto traghettarlo dalla gestione commissariale a quella ordinaria, costretto oggi a vagare tra le mille peripezie e cavilli di una legislazione che non va e che ha messo in ginocchio un intero Paese, sui beni culturali, lavori pubblici e infrastrutture.
Giovanni Legnini è un commissario e sta lavorando da commissario con la semplificazione delle norme per il sisma 2016, noi dobbiamo agire come se fossimo ancora in un regime di emergenza, perché tale è rimasta a vedere l’abbandono di chiese e beni di rilievo culturale, addirittura 200, neanche in agenda. E non sappiamo quali sono, sappiamo i lavori fatti e programmati, li leggiamo su Open data ricostruzione, ma non sappiamo nulla di quelli neanche pianificati.
Le 21 forze parlamentari abruzzesi, 14 deputati e 7 senatori, 11 del M5Stelle, che avrebbero già potuto inserire L’Aquila come priorità nel decreto Semplificazioni, potrebbero cominciare a dare un segnale.